Depositi di Diamanti nel Mondo | Rare white and fancy color diamonds, gems and jewelry

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Diamanti grezzi

L’industria dei diamanti, sia grezzi che sfaccettati, è seguita da vicino da innumerevoli autorità che ne monitorano tutti gli aspetti. 

Tanto potere di analisi viene implementato per dare risposta alla costante necessità di stabilità del mercato dei preziosi

Anche il peso della speculazione impatta questo tipo di screening. 

La possibilità di prevedere la produzione futura, opportunamente presentata, esalta o demolisce la fiducia degli investitori. 

Questa prerogativa, tipicamente nelle mani delle grandi case di produzione, dà loro la possibilità di quantomeno indirizzare, se non controllare, il settore. 

Sono i grandi nomi del reame del diamante, da quelli della estrazione e separazione (De Beers, Rio Tinto, Alrosa) a quelli della distribuzione (LVMH, Richemont, Kering, Hermes, Signet, Chow Tai Fook, ecc.) che propagano dichiarazioni che muovono l’intera giostra che ruota intorno ai diamanti. 

Qui di seguito, sono elencati i dati significativi di produzione e commercio dei diamanti relativi agli ultimi due anni interi (2020 e 2021). 

Tali informazioni possono gettare un po’ di luce su un universo, quello della domanda e dell’offerta globale di diamanti da gioielleria che, nel 2021, ha generato 87 miliardi di dollari (dati De Beers), in crescita del 47% rispetto ad un magro 2020. 

Gli Stati Uniti hanno assorbito oltre metà di questa somma, 47 miliardi (54,0 %). 

La rimanente fetta si è divisa tra Cina 10 (12 %), India e Giappone 5 (6% ciascuna), Emirati Arabi 3 (ca. 4%) ed il resto del mondo (inclusa la zona EU) 17 (20%).

depositi di diamanti nel mondo

Notizie generali

Il 2020, con tutti i suoi problemi, può essere considerato un anno piuttosto avaro anche per quel che ha riguardato l’estrazione dei diamanti. 

La produzione, di circa 114 milioni di carati, si rivelò decisamente inferiore rispetto ai 142 milioni di carati portati alla luce nel 2019. 

Anche il valore totale 9,24 miliardi di dollari, ha mostrato una contrazione del 32%, con il prezzo medio di 86 dollari per carato (sceso del 12%).

Il corrispondente dato del 2021, 128 milioni di carati, ha portato ad un aumento del 11% su base annua, superiore anche alle stime iniziali.

La maggior parte della produzione è nelle mani delle grandi compagnie che da decenni dominano il settore (i dati sono espressi in milioni di carati o MC):

1.Gruppo De Beers 25MC (2020), 33MC (2021); 2. ALROSA 30MC (2020), 32MC (2021); 3. Rio Tinto 15MC (2020), 4MC (2021, dopo la chiusura di Argyle); 4. Dominion Diamond 3MC (2020) 6MC; (2021); 5. Catoca 7MC (2020) 6MC (2021); 6. Settore informale 18MC (2020) 25MC (2021); 7. Settore Junior (compagnie minori)17MC (2020), 22MC (2021).

Le attività estrattive si sono svolte (sempre nel 2021) in 22 principali paesi produttori:

Lesotho, Tanzania, Namibia, Brasile, Liberia, Botswana, Sierra Leone, Angola, Guyana, Zimbabwe, Sudafrica, C.A. Repubblica, Gabon, Camerun, Canada, Russia, Avorio, Guinea, Ghana, R. del Congo, Venezuela, Repubblica Democratica del Congo.

Il grosso di questo output, riguarda tuttavia solamente le prime 8-9 di queste nazioni (intorno o sopra il milione di carati annuali).

Nel 2020, il valore delle vendite globali di diamanti grezzi ai centri di taglio, uno dei tanti passaggi di queste pietre, è sceso a circa $11,1 miliardi, in gran parte a causa delle restrizioni Covid, imposte dai vari governi. 

Queste limitazioni non hanno solo riguardato le persone, ma anche i beni. 

Inoltre, l’aumentata richiesta di controlli ha determinato un sostanziale salto in su nei costi di spedizione. 

Tutti questi fattori hanno avuto un notevole impatto sulle catene di approvvigionamento di diamanti. 

Il 2021 che, da molti punti di vista è stato meno afflitto dagli handicap che avevano piagato l’anno precedente, ha visto un rimbalzo di vendite, attestandosi su $16,4 miliardi.

Miniere, mercati e centri di vendita in numeri (carati) del 2021:

Come si potrà notare dalla lista qui sotto, gli stati nei quali esistono le miniere fisiche di queste gemme non sono necessariamente quelli nei quali si muove la maggior parte del grezzo. 

Esistono degli snodi internazionali che vedono transitare milioni di carati, nonostante che non vi siano centri estrattivi sul loro suolo. 

In questa classifica si può notare come il Belgio (Anversa) e i Paesi Bassi (Amsterdam), un tempo potenze in questo settore, non siano presenti nella top ten dei centri di vendita dei diamanti grezzi:

Emirati Arabi Uniti 104.417.158 (1), Russia 48.636.034 (2), Botswana 42.330.906 (3), India 38.417.548 (4), Canada 17.633.831 (5), Repubblica Democratica del Congo 12.685.772 (6), Sudafrica 10.367.018 (7), Angola 8.748.174 (8), Israele 7.561.296 (9), Cina 5.726.373 (10).

Tra i paesi di solo smercio dei cristalli, non ancora sfaccettati, troviamo anche alcuni mercati meno conosciuti: Singapore (11), Libano (12), Uruguay (13), Svizzera (16), Regno Unito (18), Sri Lanka (25), Giappone (28) e Tailandia (32).

Tra gli altri paesi produttori (minori) figurano:

Zimbabwe (14), Namibia (15), Sierra Leone (17), Lesotho (20), Guinea (21, Brasile (22), C.A. Republic (23, Liberia (26), Ghana (27), Guyana (29, Tanzania (30), Australia (31, ex produttore, la miniera Argyle ha chiuso nel 2020), Costa d'Avorio (36), Repubblica del Congo (37, da non confondere con la RD del Congo), Camerun (40). Venezuela (57).

A complementare la lista precedente, ecco le principali nazioni importatrici (lavorazione e vendita) di diamanti (in milioni di dollari):

India 17.857 (1), Emirati Arabi Uniti 9.612 (2), Israele 2.307 (3), Botswana 2.153 (4), Cina 1.090 (5), Singapore 769 (6), Sudafrica 733 (7), Uruguay 474 (8), Libano 383 (9), Svizzera 177 (10).

È da notare che l’Unione Europea non figura in nessuna di queste classifiche, per il fatto che il blocco si approvvigiona da punti di vendita intermedi, quali per esempio la Svizzera o, più probabilmente dagli Emirati Arabi (Dubai), che hanno, per un certo verso, sostituito Anversa. 

Estrapolando i dati forniti da Antwerp World Diamond Centre, sono “solo” 5.260.000 i carati passati (importati) attraverso i caveaux della città fiamminga, per un valore approssimato di 7.750.000.000 di dollari USA, una piccola parte di quelli che si muovono globalmente ogni anno. 

Il Belgio resta comunque un centro nevralgico per quello che riguarda i laboratori gemmologi, la ricerca e altri servizi legati al mondo dei preziosi.

Chiude questa carrellata di numeri, una hit parade dei centri minerari più grandi del 2021, centri dai quali sono stati portati in superficie milioni di carati:

Russia

Anno della scoperta e giacimenti principali: La maggior parte delle risorse esplorate sono concentrate principalmente nella Repubblica di Sakha (Yakutia) e nell'Oblast di Arkhangelsk, entrambe situate nella parte settentrionale del paese. 

La Yakutia rappresenta l'80% delle riserve totali russe mentre l'Oblast' di Arkhangelsk ne detiene il 18%. 

I primi diamanti russi vennero rinvenuti nei monti Urali nel 1829. 

Le operazioni di recupero su larga scala, invece, cominciarono solo oltre un secolo dopo, nel 1954, con l’individuazione delle fonti primarie, i camini kimberlitici in Yakutia meridionale (Siberia). 

La miniera Mir fu stabilita proprio in quell’anno, mentre quelle di Sytykanskaya (1955) e Udachnaya (1957), Aikhal (1960), Internationalaya (1969) e Jubilinaya (1975) seguirono di lì a poco. 

Nel 2022, il conflitto con l’Ucraina e le sanzioni applicate da USA, Regno Unito, Eu ed altri paesi, hanno portato delle restrizioni nella commercializzazione dei diamanti russi che comunque trovano spesso rotte alternative per rientrare sul mercato (o vengono venduti a paesi che non applicano le politiche della NATO).

Carati 2021: 39.116.970 – in milioni di dollari USA: 2642.63 (2)

Potenziale carati: Si ritiene che la Russia abbia le maggiori risorse di diamanti del mondo e sono stimate in un ammontare compreso tra i 1,1 e i 3,6 miliardi di carati.

Vita Miniere: Nyurbinskaya e Internatsionalnaya (2031), altri depositi fino al 2070 ed oltre.

Prezzo medio per carato: 67.56 (16)

Botswana

Anno della scoperta e giacimenti principali: La prima kimberlite, Orapa, venne identificata nel 1967, un anno dopo l'indipendenza del Botswana. 

Le successive furono Letlhakane (1968), Jwaneng (1972), Letlhakane (1975), Gope (1981) e Lerala (1991). Karowe (2000) e Damtshaa (2003).

Carati 2021: 22.877,732 – in milioni di dollari USA: 4656.69 (1)

Potenziale carati: 160-300 milioni

Vita Miniere: fino al 2035 circa

Prezzo medio per carato: 203.55 (6)

Canada

Anno della scoperta e giacimenti principali: I primi esemplari furono individuati nel 1991. 

Ekati divenne operativa nel 1998 (Lac de Gras, Territori del nord-ovest), seguita da Diavik (aperta nel 2003, Lac de Gras, Territori del nord-ovest) e Gahcho Kué (aperta nel 2016, Fort Smith, Territori del nord-ovest),

Miniere oggi chiuse:

Victor (20228-2019). Renard, Jamésie (Quebec). Jericho (2008-2016) e Snap Lake (2008-2016), Chidliak (non ancora operativa).

Carati 2021: 17.615.490 – in milioni di dollari USA: 1512.17 (4)

Anno della scoperta dei giacimenti:

Potenziale carati: 110+ milioni di carati.

Vita Miniere: Diavik (2025) Ekati (2035-2042), declino produzione intorno al 2030.

Prezzo medio per carato: 85.84 (15)

Repubblica Democratica del Congo (DRC)

Anno della scoperta e giacimenti principali: Molte delle miniere di diamanti di questo stato sono ancora di piccola scala (artigianali). 

Il primo importante ritrovamento di diamanti, nella Repubblica Democratica del Congo, avvenne nel 1912 nella regione di Tshikapa. 

La Société Minière du Beceka belga, in seguito nota come Sibecka, iniziò a estrarre le gemme da questi giacimenti nel 1918-19. 

Le prime attività di raccoglimento da depositi alluvionali di Mbuji Mayi risalgono a qualche anno prima, al 1903, mentre la relativa kimberlite diamantifera venne individuata nel 1946. 

Quello di Mbuji Mayi continua ad essere a tutt’oggi (2022) il centro principale dell'estrazione e si trova nella provincia di Kasaï, nella parte meridionale dello Zimbabwe. 

Le varie miniere, per lo più di piccole dimensioni, sono sparse in questa zona. 

Esiste un’area produttiva anche nel centro del paese.

Carati 2021: 14.091.131 – in milioni di dollari USA: 167.9 (9)

Potenziale carati: 150-330 milioni.

Vita Miniere: intorno al 2025 (stima)

Prezzo medio per carato: 11.92 (22)

Sudafrica

Anno della scoperta e giacimenti principali: Il primo diamante ufficialmente trovato in Sudafrica, l’Eureka, fu rinvenuto nel 1866. 

Questo piccolo cristallo di 21.25 carati, eventualmente tagliato per ottenere una pietra di 10.73 carati, cambiò la storia mondiale dei diamanti, aprendo un’era di abbondanza che persiste tutt’ora.

Tale ritrovamento fu seguito dall’individuazione di ulteriori depositi primari, che eventualmente divennero importanti miniere quali: Jagersfontein (1869 o 1870) Dutoitspan e Bultfontein (1869), Koffiefontein (1870), De Beers e Kimberley (1871), Wesselton (1890) e Cullinan (precedentemente nota come Premier, 1902). 

Oggi le miniere ancora attive includono Cullinan (1902), Finsch (1967), Kimberley (1871), Northern Cape (1967), Koffiefontein (1870), Venetia (1992) e Baken (2001). 

Diamanti alluvionali vengono ancora recuperati intorno alle rive del Fiume Orange.

Carati 2021: 9.717.641 – in milioni di dollari USA: 1359.67 (5)

Potenziale carati: 120 milioni

Vita Miniere: fino al 2045 circa (Cullinan)

Prezzo medio per carato: 139.92 (11)

Angola

Anno della scoperta dei giacimenti: Il ritrovametno dei primi cristalli risale, in Angola, al 1912. 

Sull’onda di questa scoperta iniziale, un consorzio di investitori belgi, inglesi e portoghesi fondò la Companhia de Diamantes de Angola, o Diamang. 

Nel 1961 scoppiò la guerra civile contro il colonialismo portoghese che eventualmente portò all’indipendenza, nel 1975. 

Nel 1981 fu fondata ENDIAMA, l'(attuale) azienda statale che controlla i diamanti del paese, con sede nella capitale, Luanda. 

Nel 1997 venne aperta quella che fu la prima miniera su larga scala, Catoca. 

Nel 2002, l'Angola ha aderito al Kimberley Process Certification System. 

I depositi principali sono oltre a Catoca, quelli di Luaxe, Camafuca-Camazambo, Lunhinga, Lulo, Fucauma e Luarica.

Carati 2021: 8.723.069 – in milioni di dollari USA: 1625.9 (3)

Potenziale carati: 180-300 milioni.

Vita Miniere: tra il 2025 ed il 2050 (Catoca)

Prezzo medio per carato: 186.39 (8)

Zimbabwe

Anno della scoperta e giacimenti principali: Un primo deposito, nominato Colossus, venne individuato nello Zimbabwe nel 1907. 

Quasi un secolo dopo, nel 2006, diamanti furono rinvenuti anche a Marange (Marange Diamond Fields), nello Zimbabwe orientale. 

Questo deposito artigianale, con raccolta su piccola scala, si stende su un vasto territorio. 

Le condizioni dei minatori (per esempio il fatto che circa 1.200 famiglie vennero sfollate per far posto alle operazioni d’estrazione, i loro domicili siano sub-standard o che vengano utilizzati bambini-soldato e bambini-minatori), sono spesso state oggetto di controversie, anche quando vennero prese in esame dai rappresentanti del Progetto Kimberly (KPCS).

Altri depositi significativi: Baba e Murowa.

A metà 2022, il colosso russo Alrosa PSJC dichiarò di aver trovato 22 nuovi giacimenti di diamanti nello Zimbabwe. 

La notizia è stata diramata da Emmerson Mnangagwa, presidente della nazione dell'Africa meridionale.

Carati 2021: 4.225.181 – in milioni di dollari USA: 669.97 (7)

Potenziale carati: 19+ milioni.

Vita Miniere: fino al 2035 circa

Prezzo medio per carato: 158.57 (10)

Namibia

Anno della scoperta e giacimenti principali: I primi ritrovamenti di cristalli preziosi, rinvenuti intorno a Elizabeth Bay, la città mineraria nella costa meridionale della Namibia, risalgono al 1908. 

Solo molti anni dopo, nel 1989, il governo decise di investire in un incisivo progetto di esplorazione. 

La prima miniera venne aperta nel 1991 e rimase operativa fino al 1998. Nel 2005 venne riaperta, ampliata ed è ora gestita dalla Namdeb Diamond Corp. (un partenariato tra il governo della Namibia e De Beers) che ne ha anche allungato, in termini di anni, la produttività. 

La Namibia vanta la peculiarita’ di ospitare gli unici depositi marini (su larga scala) del mondo. 

Quelli di origine subacquea hanno superato in volume quelli di matrice sotterranea (in Namibia). 

Essi rappresentano circa il 65% della produzione totale di diamanti di Namdeb Holdings e il 90% delle sue risorse di diamanti.

Carati 2021: 1.762.906 – in milioni di dollari USA: 822.58 (6)

Potenziale carati: 80 milioni.

Vita Miniere: fino al 2042 circa

Prezzo medio per carato: 466.6 (3)

Sierra Leone

Anno della scoperta e giacimenti principali: I giacimenti di diamanti occupano circa un quarto del territorio della Sierra Leone, nel sud-est e nell'est del paese. 

4 dei 21 diamanti più grandi del mondo sono stati trovati proprio in questo piccolo stato africano. 

I primi ritrovamenti vanno indietro agli anni '30 e riguardarono Kono, il più importante distretto di produzione, anche al tempo presente. 

All’inizio del 2022 è stata aperta la nuova Miniera Togo, nel distretto di Kenema, con un potenziale di circo 7,5 milioni di carati. 

Le altre principali zone estrattive sono concentrate attorno alle aree di drenaggio dei fiumi, nei distretti Pujehun, Kenema e Bo. 

Nel paese sono attive 1.700 licenze minerarie artigianali. 

Esiste anche un deposito con estrazione industriale, sempre nel distretto di Kono. 

L'industria mineraria contribuisce per una parte sostanziale del prodotto interno lordo (PIL) del paese, nonostante si stimi che ogni anno, tra il 50 e il 90% della produzione totale venga venduta clandestinamente. 

In barba a questi dati, il grosso del corpo dei minatori conduce una vita povera, con un’aspettativa di vita di soli 55 anni. 

Delle decine/centinaia di migliaia di persone dedite alla raccolta delle pietre dai depositi alluvionali, una parte significativa è composta di bambini (non ci sono dati ufficiali a riguardo) che vengono pagati 10.000-20.000 leoni (US $ 3-6) al giorno e 40.000 leoni (meno di 10 dollari) se trovano qualche gemma.

Carati 2021: 839.225 – in milioni di dollari USA: 163.99 (10)

Potenziale carati: alcuni milioni di carati (non noto).

Vita Miniere: ignota

Prezzo medio per carato: 195.41 (7)

Lesotho

Anno della scoperta e giacimenti principali: Con una popolazione di 2 milioni di persone, il Lesotho è un piccolo paese montuoso (catena Maloti), un enclave circondato dal Sudafrica. 

I diamanti qui vennero qui scoperti per la prima volta nel 1957 e vennero inizialmente estratti solo da scavatori artigianali, che lavoravano sotto la supervisione del governo. 

Quest’ultimo chiese il supporto di Rio Tinto Alla prima, alla fine degli anni '60 e di De Beers poi, negli anni '70, per espandere i giacimenti di LetÅ¡eng e creare una miniera di larga scala. 

Quest’ultima ottenne un grande impulso nel 2006 quando Gem Diamonds, con sede a Londra, acquisì una partecipazione di controllo di questo deposito.

Il giacimento (a 3.100 m slm, è il più alto del mondo) è noto per la produzione di diamanti di grandi dimensioni e valore per carato. 

Nel 2022, il governo ha ammesso che le operazioni di estrazione inquinano i sistemi idrici su cui fanno affidamento le comunità rurali povere. 

Altri problemi legati alle attività di estrazione dei diamanti includono il basso livello di scolarizzazione a causa del lavoro minorile, condizioni di lavoro pericolose, distruzione di foreste e terre coltivabili.

Carati 2021: 339.452 – in milioni di dollari USA: 256.55 (8)

Potenziale carati: ignota.

Vita Miniere: fino al 2037 circa

Prezzo medio per carato: 755.79 (1)

Altri paesi: Guinea: 273.321, Brasile: 142.661, Repubblica Centroafricana: 92.772, Liberia: 59.404 Ghana: 55.100; Guyana: 50.088 Tanzania: 47.197, Repubblica del Congo: 4.125, Costa d’Avorio: 3.942 Cameroon: 2.668, Gabon: 501, Venezuela: 457.

Il mercato dei diamanti sintetici

Nell’ultimo decennio, è scoppiato il caso dei diamanti sintetici. 

Grazie ai passi avanti della tecnologia, queste gemme artificiali sono diventate disponibili in quantità, qualità e prezzi tali da renderli interessanti anche nel mondo della gioielleria. 

In pochi lustri, queste gemme interamente create in laboratorio, hanno visto un calo drammatico dei costi di produzione. 

Una decina d’anni fa, pietre estratte da sottoterra e pietre estratte da una pressa costavano venivano prezzate in maniera quasi analoga. 

Nel 2018, De Beers aveva creato il progetto Lightbox, offrendo ogni diamante sintetico ad un prezzo di $800 per carato. 

Oggi, il rapporto di costo tra diamanti naturali e sintetici (di equivalente qualità) è di dieci a uno o più. 

Alcune ditte offrono uno sconto del 92-97%, calcolato sui listini Rapaport ed è addirittura stata presentata una gemma con il 100% di riduzione del prezzo (ma con un piccolo stratagemma …). 

Il mercato globale dei diamanti sintetici è in forte crescita, nonostante ci sia ancora un acceso dibattito sulla loro accettazione nel mondo dei preziosi. 

Notevole la tendenza controintuitiva per cui ad una domanda in forte ascesa di queste pietre, corrispondono prezzi in costante discesa. 

Questo comportamento anomalo sembrerebbe andare contro le leggi di mercato (maggiore è la domanda, più alti i prezzi). 

In realtà la tecnologia ha permesso di limare i costi di fabbricazione (non solo per quanto riguarda la creazione delle pietre, ma anche nelle operazioni di taglio, spesso completamente robotizzate) al punto da rendere possibile tale fenomeno. 

A questo fattore va aggiunta la forte spinta delle compagnie produttrici affinché le loro creazioni acquistino una fetta di mercato sempre maggiore. 

Il loro valore (dati del Data Bridge Market Research) è stato stimato in 18,36 miliardi di dollari nel 2020 e 21.4 nel 2021. 

Questo ammontare dovrebbe crescere ulteriormente e raggiungere i 29,5 miliardi di dollari nel 2027 e i 43.7 miliardi di dollari nel 2031 (ossia circa la metà dell’attuale vendita di diamanti naturali grezzi). 

Gli analisti prevedono una crescita costante con un tasso annuale del 7% nel periodo 2021-2027.

Tra le compagnie principali che sintetizzano queste pietre vanno menzionate: Applied Diamond Inc., Element Six (E6), New Diamond Technology, Zhengzhou Sino-Crystal Diamond Co. Ltd, Heyaru Group e Sandvik AB.


Fonti: statista.com, diamonds.net, edahngolan.com, en.israelidiamond.co.il, e-mj.com, awdc.be, finance.yahoo.com, eng.alrosa.ru, marketwatch.com, debeersgroup.com, ui.adsabs.harvard.edu, geology.com, canadaaction.ca, ui.adsabs.harvard.edu, awdc.be, resourceworld.com, rough-polished.com, sgl-labs.com, grin.com, rough-polished.com, africanreview.com, archive.niza.nl, ehudlaniado.com, mining.com, fairplanet.org, pubs.geoscienceworld.org, miningforschools.co.za, miningweekly.com, globenewswire.com, transparencymarketresearch.com, bain.com, kiva.org, diamond.net, databridgemarketresearch.com.
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