Diamanti con taglio a punta
Secondo le fonti rinvenute nella ricerca, non è chiaro se i diamanti taglio a punta siano apparsi per la prima volta a Venezia nella prima metà del XIV secolo.
Tuttavia, le fonti confermano che i diamanti taglio a punta furono creati dai lapidari in Europa nel XIV secolo, che usarono la polvere di diamante per lucidare le pietre preziose ed eliminare le imperfezioni superficiali, portando alla creazione dei diamanti "taglio a punta".
Il primo grande sviluppo nel taglio del diamante avvenne nella seconda metà del XIV secolo con la creazione del "Taglio a punta".
Questo taglio segue la forma naturale di un cristallo di diamante grezzo ottaedrico, eliminando gli scarti durante il processo di taglio.
Tuttavia, non vi è alcuna menzione di Venezia come origine dei diamanti taglio a punta, né documenti specifici che avallano tale ipotesi.
I diamanti con taglio a punta erano certamente popolari nel XV secolo.
Erano tipicamente di forma ottaedrica e presentavano quattro superfici piatte, o sfaccettature, che portavano a una forma piramidale.
I primi diamanti con taglio a punta erano spesso incastonati con lamine riflettenti dietro di loro per massimizzare la loro lucentezza.
La popolarità dei diamanti con taglio a punta è diminuita con l'evolversi della tecnologia di taglio dei diamanti e sono state sviluppate tecniche più avanzate, come il taglio da tavolo e il taglio a rosa.
Nonostante ciò, i diamanti con taglio a punta rimangono popolari oggi e sono spesso utilizzati in gioielli vintage e antichi.
Il primo uso documentato del termine "taglio a punta" per descrivere questo taglio di diamante proviene da un documento datato 1635.
Le prime indicazioni di politura del diamante sono avvolte dal mistero.
È possibile che la pratica della lucidatura fosse presente in India già in passato.
In particolare, nel sud dell'India, sui muri, del Tempio di Tanjavur, risalente al X secolo, si trovano iscrizioni che registrano i doni offerti al tempio nel corso degli anni.
Tra questi doni si trovano anche gioielli, alcuni dei quali apparentemente incastonati con diamanti.
In particolare, viene descritta una cintura composta da 667 diamanti di varie dimensioni e forme, tra cui diamanti cristalli, lisci, quadrati, piatti con bordi lisci, rotondi, e così via.
Queste descrizioni delle diverse forme e levigatezze suggeriscono che i diamanti venivano almeno superficialmente lucidati in India intorno a quell'epoca.
Esiste anche un anello di diamanti del XII-XIII secolo, attribuito a Muhammad Ghauri (1144 – 1206), che contiene due diamanti i cui stati naturali grezzi ottaedrici sono mantenuti, ma sono in condizioni limpide, esibendo una lucidatura e una forma del diamante che potrebbero indicare una lavorazione precedente a quella operata in Europa.
È interessante notare come anche la parola diamante, che deriva dal greco antico a-damas e che significava a=non, damas= domabile o invincibile, per via della sua presunta indistruttibilità venne modificata proprio in questo periodo.
Persa la sua “inviolabilità ” anche il nome della pietra venne privato della a iniziale.
In questo periodo si nota come per esempio, nella Divina Commedia (originariamente solo Commedia, scritta tra il 1304/7 ed il 1321 circa) di Dante Alighieri, appaiano entrambe le diciture, adamante e diamante, con significati distinti e che di lì a poco, in molte lingue europee rimase solo la seconda (diamond in inglese, diamante in francese e Diamant tedesco ecc.).
Il taglio a Tavola
Il taglio a "tavola" dei brillanti, anche noto come taglio, è una forma di taglio dei diamanti che ha radici antiche ed è stato utilizzato per lungo tempo vista la sua semplicità .
Tuttavia, non è più utilizzato o popolare nella gioielleria moderna.
Le sue origini possono essere rintracciate in dipinti antichi e testi di gioielleria risalenti a diversi secoli fa.
Questo tipo di taglio prevede una forma squadrata o rettangolare, ottenuta semplicemente rimuovendo ed appiattendo una delle due punte degli ottaedri (due piramidi unite alla base) naturali, forme nella quali spesso si presenta il diamante grezzo.
La faccetta risultante da questa operazione è una superficie piatta detta appunto “Tavola”.
Ovviamente anche il resto della pietra veniva, a questo punto, pulita di modo da sembrare maggiormente regolare (come avveniva per il taglio “a Punta”.
Questo tipo di lavorazione è in realtà il primo vero intervento di modifica del cristallo naturale e potrebbe essere stato introdotto a Venezia, una volta che il taglio a punta era diventato di uso comune.
È anche possibile che fosse già usato altrove, in Medio Oriente oppure in India.
Infatti, tra le testimonianze scritte dei gioielli islamici medievali risalenti al XIII secolo riportano la presenza di diamanti potenzialmente tagliati a tavola, cioè con una parte piatta sulla parte superiore della pietra.
Se queste notizie venissero confermate da ritrovamenti di gioielli dell'epoca, ciò proverebbe l'esistenza dei diamanti tagliati più antichi conosciuti.
Tuttavia, i primi esempi documentati e affidabili di questo primo stile di taglio risalgono solo agli inizi del XV secolo.
Altri reperti storici che potrebbero indicare una diversa origine rispetto a quella comunemente accettata, sono due particolari ornamenti, probabilmente parti di una cintura o di una collana.
Essi provengono dalla Persia o dall'Asia Centrale e risalgono al XIII o XIV secolo.
Incastonati ciascuno con una gemma-imitazione differente, uno “sfoggia” un vetro blu, con un convincente colore zaffiro e tagliato a cabochon, mentre l’altro è in vetro trasparente, tagliato a faccia piatta, con la parte superiore piana apparentemente come replica di un diamante tagliato appunto ”a Tavola”.
Questo fa pensare che già quest’epoca esistessero diamanti lavorati in questa maniera.
Nonostante la sua storia antica, il taglio a "tavola" dei brillanti ha avuto una popolarità limitata nella gioielleria moderna.
Esso, rimase in use per alcuni secoli, poi venne superato in termini di popolarità da altri tagli più sofisticati e brillanti, come il taglio francese, quello a rosa e gli antenati del taglio a brillante.
Il "Taglio a Rosetta"
Il "Taglio a Rosetta" è una tecnica di taglio dei diamanti che comporta la creazione di una faccetta piatta sul piano orizzontale superiore del diamante, con due serie di faccette inclinate che convergono verso il centro del diamante.
Esistono evoluzioni ed altre tipologie di questa forma di lavorazione, note come "doppia Rosetta" o "Rosetta a Fantasia".
Il Taglio a Rosetta è caratterizzato da due serie di faccette angolari e inclinate, disposte simmetricamente sul piano orizzontale del diamante.
Le faccette della prima serie convergono verso il centro del diamante, mentre le faccette della seconda serie divergono dal centro, creando un motivo a stella.
Questa tecnica di taglio crea un effetto visivo unico e affascinante sul diamante, con un gioco di luci e riflessi che può essere molto attraente.
L'origine del termine "Rosetta" nel contesto del taglio dei diamanti non è chiara e potrebbe essere riferita a diverse interpretazioni.
Non ci sono documenti o dipinti noti che descrivano specificamente il Taglio a Rosetta o ne forniscano un'origine storica definita.
Tuttavia, il termine potrebbe essere stato coniato in riferimento alla pietra di Rosetta, una famosa stele incisa con un decreto in tre diverse lingue, che ha giocato un ruolo chiave nella decifrazione dei geroglifici egiziani.
Il termine potrebbe essere stato utilizzato per evocare l'idea di un "codice" o un "mistero" associato a questo tipo di taglio di diamante, che presenta un disegno unico e affascinante di faccette inclinate.
Il taglio a rosetta non è lo stesso del taglio a rosetta.
il taglio a rosa è un metodo per sfaccettare le pietre preziose in cui la base della pietra è ampia, piatta e non sfaccettata (nel caso del taglio a rosa singolo), e la parte superiore della pietra è a cupola e ricoperta da sfaccettature triangolari disposte su due (o più) file, spesso terminanti con una punta.
Questo stile di taglio ha avuto origine intorno al XVI secolo ed è stato ispirato dalla spirale dei petali in un bocciolo di rosa.
Il taglio a rosa è stato utilizzato nei diamanti sin dal XVI secolo, e nel 1800 è stato utilizzato per alcune gemme colorate come la marcasite e il granato, e recentemente è diventato popolare anche per altre gemme colorate.
I diamanti con taglio a rosa sono noti per il loro luccichio e lucentezza sensuali e hanno uno scintillio meno stretto rispetto ai moderni diamanti rotondi a taglio brillante.
Taglio a pera/goccia
Il taglio a pera è un tipo di taglio di diamante caratterizzato da una forma allungata con una parte superiore arrotondata e una parte inferiore appuntita, simile alla forma di una pera.
L'origine del taglio a pera può essere fatta risalire al Quattrocento, ma non ci sono documenti o dipinti noti che descrivano specificamente la sua origine in modo dettagliato.
Tuttavia, si sa che il taglio a pera moderno è stato sviluppato nel XVIII secolo in Europa.
Un primo riferimento documentato a una gemma tagliata a pera si trova nel libro di Jean-Baptiste Tavernier, un mercante d'arte francese, pubblicato nel 1678.
Nel XVIII secolo, il taglio a pera veniva utilizzato principalmente per le pietre preziose colorate, come topazi e peridoti, piuttosto che per i diamanti.
Il taglio a pera moderno è stato ulteriormente perfezionato nel XIX secolo.
Nel 1919, il matematico-ingegnere Marcel Tolkowsky (parte di una famiglia belga di diamantai), pubblicò un libro intitolato "Diamond Design: A Study of the Reflection and Refraction of Light in Diamond", in cui descrisse un modello matematico per il taglio che ottimizzasse le proprietà ottiche del diamante, noto come "taglio brillante a Tolkowsky".
Questo modello prevedeva un taglio a pera con una proporzione specifica di altezza e larghezza, nonché precise angolazioni e proporzioni delle faccette.
Questo modello ha contribuito a stabilire i criteri moderni per il taglio a brillante rotondo, ma anche quelli degli stili ad esso connessi, tra i quali anche quello pera e ha reso possibile la massimizzazione del fuoco, della brillantezza e della scintillazione del diamante.
Il termine a “goccia” potrebbe essere confuso con quello a “briolette/brioletta” che è a tutto tondo, invece che a “brillante”, come inteso nella maggior parte dei casi.
Taglio Mazzarino e Taglio Peruzzi
Il Cardinal Mazzarino, di nome complete Giulio Raimondo Mazzarino (o in francese Jules Raymond Mazarin, ma nato a Pescina, in Abruzzo nel 1602 e morto nel 1661), divenne noto per essere stato il Primo Ministro di Francia sotto il regno di Luigi XIV.
Egli fu anche un appassionato estimatore di gioielli.
La sua collezione di 18 grossi diamanti era famosa per la sua opulenza e splendore, e comprendeva pezzi unici e rari, che lo resero uno dei più grandi collezionisti di diamanti del suo tempo.
La sua passione per i diamanti era ben conosciuta in Europa e il suo nome è associato al taglio di diamante noto come "taglio Mazzarino", che fu popolare durante il periodo barocco.
Il taglio Mazzarino, dedicato alla figura del famoso vescovo, è un antico stile di sfaccettatura del diamante che risale, appunto, al XVII secolo ed è caratterizzato da una forma ottagonale con angoli smussati.
Esso aveva generalmente 17 faccette sulla corona e 17 faccette sul padiglione, per un totale di 34 faccette ed era anche chiamato “taglio doppio” (in comparazione con quello chiamato a 8/8 o taglio singolo antico).
Questo stile era caratterizzato da una corona relativamente alta con una disposizione delle faccette sulla corona a forma di "V" o "Y". Le faccette del padiglione erano solitamente disposte a forma di "X" o "Y".
D'altra parte, lo stile detto "Peruzzi" (non sono tuttavia note informazioni precise su tale diamantaio), aveva un numero leggermente diverso di faccette.
Questo taglio, detto anche “taglio triplo”, era caratterizzato da 33 faccette, con 16 faccette sulla corona e 17 faccette sul padiglione.
La corona era relativamente più bassa rispetto al taglio Mazzarino e le faccette erano disposte in modo maggiormente simmetrico.
Antico Taglio Europeo
L'"Antico Taglio Europeo" è uno stile di taglio dei diamanti che era popolare tra il 1800 e l'inizio del 1900.
Questo stile di taglio si caratterizzava per una forma rotonda o leggermente ovale, con una corona alta, una tavola relativamente piccola e una grande apice.
Le faccette erano generalmente disposte in un numero limitato, solitamente 58, e avevano una forma più grossolana rispetto ai tagli moderni.
Le differenze principali tra l'"Antico Taglio Europeo" e il "Taglio a Vecchia Miniera", che lo precedeva, erano principalmente nella forma della corona e della tavola.
Il taglio a “Vecchia miniera” legato ai depositi del Brasile, più “vecchi” rispetto a quelli sudafricani, era l’antenato del moderno taglio a “cuscino”, spesso aveva lati arrotondati ma non esattamente rotondi.
Quello antico europeo era, invece, tipicamente circolare, anche per l’introduzione del processo di sgrossatura (bruting) che permetteva, appunto, di ottenere pietre a base rotonda.
Questo stile fu influenzato dai lavori di diversi diamantai dell'epoca.
Questo stile venne gradualmente sostituito dal moderno taglio a brillante (rotondo), che mostrava tra le altre caratteristiche, anche per lo studio matematico dell’angolo di uscita della luce dalla pietra, detto angolo critico che ne permetteva (secondo molti) una migliore mostra delle caratteristiche ottiche, quali la dispersione, la brillantezza e lo scintillio.
Taglio Asscher
Il taglio Asscher è uno stile di taglio dei diamanti creato e patentato nel 1902 dai fratelli olandesi Joseph e Abraham Asscher.
Questo stile di taglio è caratterizzato da una forma squadrata o rettangolare con angoli arrotondati, una tavola piccola e un alto numero di faccette, spesso circa 58.
Il taglio Asscher è noto per la sua distintiva "hall of mirrors" o "effetto clessidra", che crea un'illusione di profondità e una scintillazione unica.
Il taglio Asscher divenne popolare negli anni '20 e '30, ed era spesso utilizzato per i diamanti di alta qualità e di grandi dimensioni.
Durante gli anni '40 e '50, questo stile di taglio divenne meno comune, ma negli ultimi anni ha conosciuto una rinascita di popolarità grazie al suo aspetto unico e alla sua storia intrigante.
I fratelli Asscher furono pionieri nel campo del taglio dei diamanti e la loro azienda, la Royal Asscher Diamond Company, divenne famosa a livello internazionale per la qualità dei suoi diamanti tagliati.
L'importanza del taglio Asscher nella storia del taglio dei diamanti è evidente nella sua longevità e nel suo impatto sull'industria gioielliera.
Taglio a brillante rotondo
Il taglio a brillante rotondo è caratterizzato da una forma circolare con 57-58 faccette, di cui 33 sono sulla parte superiore del diamante (la corona) e 24-25 sono su quella inferiore (il padiglione, una in piu se appare l’apice), con una faccetta aggiuntiva a forma di cuspide sulla parte superiore del diamante (la tavola).
Il taglio a brillante rotondo è considerato il taglio più classico e popolare per i diamanti, poiché massimizza la brillantezza, la dispersione e la scintillazione della luce all'interno del diamante.
Le origini di questo stile risalgono al XVII secolo (o forse prima), ma le prime versioni erano a base quadrata (o rettangolare, spesso non troppo simmetrica) seguendo la forma ottaedrica tipica di alcuni cristalli grezzi.
Le prime pietre con un numero di faccette corrispondenti allo standard del taglio a brillante comparirono nello stile peruzzi, attribuito ad un misterioso diamantaio di cui però non si sa praticamente nulla (vedi sopra).
La regolarità simmetrica del perimetro circolare si è potuta ottenere solo a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento, quando vene introdotta la tecnica della “sgrossatura” (bruting in inglese), grazie alla quale 2 diamanti che ruotano su un supporto opportunamente posizionato, si impartiscono la forma perfetta circolare “erodendosi” a vicenda.
Il taglio a brillante rotondo moderno è lo stile più comune e popolare per i diamanti e viene utilizzato per massimizzare la brillantezza e la lucentezza della pietra.
Questo tipo di lavorazione, nel suo stadio attuale si è sviluppato nel corso del XX secolo.
Le sue prime apparizioni documentate risalgono agli anni '10 del Novecento.
A contribuire in maniera determinante fu il matematico belga, di origine polacca, Marcel Tolkowsky.
Con i suoi studi su proporzioni ed angoli diede il la per quello che successivamente, con alcune modifiche sui suoi calcoli.
Divenne noto come “taglio ideale”.
Questo nuovo standard ha introdotto un maggiore utilizzo della luce, attraverso la nozione di angolo critico e di riflesso interno totale dei raggi luminosi, migliorando così la brillantezza e la scintillazione dei diamanti.
Nella seconda metà del XX secolo, questo stile si è affermato come standard prevalente per i diamanti e rimane ancora oggi la forma più popolare per i diamanti tagliati a brillante.
Esistono molte altre forme lavorate con lo stile “a brillante”: tra esse, sono popolari quella ovale, a cuore, a goccia ecc.
Qui di seguito, sono elencati alcuni passaggi che hanno contribuito a portare al taglio a brillante rotondo moderno così come viene conosciuto oggi nella sua forma più comune.
A fine Ottocento/inizio Novecento viene introdotta la sega manuale che porta ad una produzione ancora maggiore di diamanti.
Anche le pietre più piccole iniziano a essere tagliati in massa.
Prima della sua introduzione, i diamanti o venivano scissi lungo i piani di sfaldatura oppure venivano tagliati (tipicamente in maniera poco simmetrica) e lucidati interamente sulla ruota, il che risultava in una enorme perdita di materiale (ed una sola pietra per cristallo grezzo).
Tra gli anni ’20 e gli anni ’70 si nota una proliferazione dei tagli ideali: l'American Standard (poi noto anche come American Ideal e Tolkowsky Brilliant) diventa il punto di riferimento in Nord America, il mercato che oggi (2023) assorbe circa metà di tutte le pietre vendute.
A lato ci sono anche:
L’Ideal Brilliant, sviluppato nel 1929 da Johnson e Roesch).
Il Practical Fine Cut (o Feinschliff der Praxis o anche Eppler Cut), introdotto nel 1939, che costituisce il punto di riferimento in Germania e in altri paesi europei.
Lo Scandinavian Standard nel 1969, adottato da Svezia ed altri paesi nordici (gli stili tedesco e scandinavo differiscono solo leggermente da quello statunitense.)
Il Parker Brilliant (1951, oggi in disuso)
L’Eulitz Brilliant (1968), storicamente l'unico punto di riferimento per considerare lo spessore della cintura.
Negli anni ’60 si assiste all’innovativa introduzione del LASER anche nel mondo dei preziosi.
La sua utilizzazione innesca un’esplosione di taglio proprietari, soprattutto in Israele.
Negli anni '70, Bruce Harding sviluppa un nuovo modello matematico per il design delle gemme.
Da questo punto in poi, modelli di computer vengono consultati per progettare i tagli di diamanti.
Nel 1988, I primi brillanti rotondi cuori e frecce vengono commercializzati esclusivamente in Giappone.
Infine, nel 2005, l’AGSL introduce il passo successivo nella classificazione del taglio implementando una tecnologia di ray tracing tridimensionale per misurare le prestazioni della luce.
Nello stesso anno, GIA sviluppa il suo sistema di classificazione chiamato tripla X (eccellenza tripla in gradi di taglio, simmetria e lucidatura)
Il taglio ovale
Il taglio ovale dei brillanti è una forma di taglio dei diamanti che ha radici antiche e ha subito diverse evoluzioni nel corso dei secoli.
Questo tipo di taglio è caratterizzato da una forma ellittica o ovale, con faccette che si estendono lungo la circonferenza dell'anello e si incontrano al centro del diamante, creando un effetto di fuoco e brillantezza.
Le prime tracce del taglio ovale dei brillanti risalgono a dipinti e testi antichi, come ad esempio i gioielli del periodo rinascimentale.
Tuttavia, la forma di taglio ovale moderna come la conosciamo oggi è stata sviluppata nel 1957 da Lazare Kaplan, un rinomato tagliatore di diamanti ebreo.
Kaplan ha brevettato il suo metodo di taglio ovale, che prevedeva la creazione di 57 o 58 faccette, in modo da massimizzare la brillantezza, il fuoco e la scintillazione del diamante.
Negli anni successivi, il taglio ovale è stato ulteriormente affinato da altri tagliatori di diamanti, che hanno introdotto variazioni nelle proporzioni, nel numero di faccette e nell'aspetto generale del taglio.
Ad oggi, esistono diverse varianti del taglio ovale, con alcune presentando un aspetto più allungato o più rotondo a seconda delle preferenze dei consumatori e delle tendenze di mercato.
Taglio a Princess/Principessa
Il taglio a principessa dei brillanti è una forma di taglio dei diamanti relativamente recente, caratterizzato da una forma quadrata o rettangolare con spigoli vivi e faccette rettangolari disposte in modo simmetrico lungo la circonferenza dell'anello.
Le radici del taglio a principessa risalgono agli anni '60 del XX secolo, quando si iniziò a sperimentare con varianti moderne del taglio quadrato.
Tuttavia, ci sono alcune tracce di tagli simili a faccette quadrate o rettangolari in antichi testi e dipinti, anche se non erano esattamente identici al taglio a principessa come lo conosciamo oggi.
Il taglio a principessa propriamente detto è stato sviluppato negli anni '70 da vari tagliatori di diamanti indipendenti, tra cui Basil Watermeyer in Sudafrica, che è stato uno dei primi a creare faccette rettangolari disposte in modo simmetrico lungo la circonferenza dell'anello.
Tradizionalmente questo stile viene attribuito al trio Betzalel Ambar, Ygal Perlman e Israel Itzkowitz che decisero di unire le forze a metà degli anni '70 portando all'invenzione dell'odierno diamante Princess Cut nel 1979.
Marchiato con il nome in codice Quadrillion e inizialmente distribuito da Ambar Diamonds a Los Angeles, gli anni di instancabile ricerca ha prodotto una pietra quadrata immacolata con sfaccettature simili a quelle di un diamante a taglio brillante rotondo ma con vari vantaggi.
Nel corso degli anni, il taglio a principessa è stato ulteriormente perfezionato da altri tagliatori di diamanti, con l'introduzione di nuove proporzioni, angoli e disegni di faccette per migliorare la brillantezza e la scintillazione del diamante.
Oggi, il taglio a principessa è uno dei tagli di diamante più popolari, apprezzato per la sua eleganza, la sua forma moderna e il suo aspetto affascinante.
Articolo di Dario Marchiori - Storie di Gemme
Fonti: GIA (Gemological Institute of America) - "Princess Cut Diamonds" , The Diamond Pro - "Princess Cut Diamond: The Ultimate Guide", Brilliance - "Princess Cut Diamonds: History, Characteristics, and How to Buy" - brilliance.com, gia.edu/, diamonds.net/, bain.com/, Ritani - https://www.ritani.com/ ,.leibish.com/ "The History of Diamond Cutting." GIA (Gemological Institute of America), "The Round Brilliant Cut - The Most Popular Diamond Cut." The Diamond Pro, diamonds.pro, "Antique European Cut Diamonds: A Collector's Guide" - Erstwhile Jewelry, "Marcel Tolkowsky and the History of the Ideal Cut" - GIA (Gemological Institute of America, "Asscher Cut Diamond: A Comprehensive Buying Guide" - The Diamond Pro, "Asscher Cut Diamonds: History and Characteristics" - Leibish & Co., "Asscher Cut Diamonds: What You Need to Know" - GIA (Gemological Institute of America), "Asscher Cut: A Classic Diamond Cut with a Modern Twist" – Ritani, "The Asscher Cut Diamond: A Royal Legacy" - Brilliant Earth, "The History of Diamond Cutting" - Diamond Source of Virginia, "Antique Diamond Cuts: Mazarin Cut" – EraGem, "Mazzarino Cut Diamond" - Lang Antique & Estate Jewelry, "Gemstone Cuts: Mazarin Cut" – GemSelect, "A Glossary of Colored Gemstones: Mazarin Cut" - International Gem Society. "Cardinal Mazarin Diamonds." The Gemology Project, http://www.gemologyproject.com.