Il Farnese Blu: Ultimo Sussulto di Venezia | Rare diamonds, gems, jewelry, gemology and crypto payments
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Venezia fu forse il primo e certo uno dei più importanti centri del taglio del diamante a partire dalla fine del Medioevo, per molti secoli; come tutte le cose, tuttavia, anche la sua influenza si spense col passare del tempo.

Forse l’ultimo acuto, di questo passato illustre, è rappresentato dal diamante Farnese Blu.

Nel 1733, anno in cui questa importante gemma venne sfaccettata, c’erano ancora 26 diamantai nella città lagunare.

Fu proprio in quell’anno che Carlo VII di Napoli (poi Carlo III di Spagna) fece tagliare la gemma dall’artigiano veneziano Giuseppe Angeloni (che apparve anche come Guardiano Grande della Confraternita di San Rocco nel 1706), per poi porla al centro della corona del Regno delle Due Sicilie.

Successivamente, il Farnese Blu, fu usato per adornare una spilla da cravatta e come ornamento su un ampio diadema.

Come narra il primo documento ufficiale che ne faccia menzione, nel 1714, la pietra di colore grigio scuro-blu fancy, di 6,16 carati, di taglio a goccia, venne donata dal monarca iberico a Elisabetta Farnese (1692-1766), nobile donna, nata a Firenze, che era stata data in sposa a suo figlio Filippo (1682-1748, futuro Filippo V di Spagna).

A quei tempi, tra il XVII e il XVIII ° secolo, i diamanti blu erano visti come simbolo di aristocrazia e massimo dono reale.

Così come i famosi Hope e Wittelsbach, il Farnese Blu fu sicuramente trovato nelle famose miniere di Golconda, in India, l'unica fonte di diamanti fino alle scoperte in Brasile, nella prima metà del XVIII secolo.

La famiglia Farnese, le cui origini si possono scoprire nella città di Orvieto sin dall’anno 980, crebbe esponenzialmente la propria influenza alla fine del XV° secolo, quando Alessandro Farnese (1468-1549) divenne papa sotto il nome di Paolo III.

Il primo incontro-scontro tra questa nobile casata e il mondo del diamante avvenne nel 1585, quando il duca di Farnese attaccò Anversa, saccheggiandola sotto gli ordini di Filippo II.

Questo evento ebbe un profondo effetto sull’evoluzione dei centri del commercio di questa pietra, spingendo i mercanti ebrei e protestanti a rifugiarsi a Francoforte e Amsterdam; quest’ultima eventualmente superò la cittadina belga come centro di taglio del diamante.

Quasi 150 anni dopo, le nozze di Elisabetta e Filippo giunsero in un altro momento cruciale, ossia al termine della guerra di successione spagnola che era iniziata nel 1701 ed era durata 12 anni.

Nel 1713, il Trattato di Utrecht praticamente sancì che le Francia e Spagna non sarebbero mai state unite.

Al momento delle nozze, a causa di questo lungo conflitto, le finanze spagnole erano in pessime condizioni.

Al fine di fornire una dote adeguata alla nuova regina, tutte le colonie furono invitate a spedire lussuosi regali di nozze.

Dodici navi cariche d'oro, perle, diamanti ed enormi smeraldi salparono all'inizio del 1715 da Cuba.

Sfortunatamente, la flotta incontrò un uragano, nel Golfo della Florida, e quasi tutte le imbarcazioni furono distrutte.

Solo uno raggiunse Siviglia, portando il magnifico regalo di nozze del governatore delle Isole Filippine: un diamante di colore azzurro che poi venne ribattezzato il Farnese Blu.

Il diamante passò tra le mani dei Farnese, degli Asburgo e dei nobili di Etruria e Villafranca fino a quando giunse nei forzieri della casata Borbone-Parma dove rimase per oltre 250 anni.

Esso fu persino conservato segretamente in una bara reale. 

Nel 2018, questa incredibile gemma riemerse dall’oblio e lo fece in un’asta di Sotheby’s, a Ginevra, dove venne venduto dai discendenti di questa casa aristocratica per 6,7 milioni di dollari, ben al di sopra del prezzo stimato di $ 3.5-5,2 milioni.

Articolo di: Dario Marchiori

Fonti: sothebys.com, watchespedia.com, Piero Pazzi, Venice Master Artisans di Cristina Gregorin, Norbert Heyl, Giovanni, Le chiese di Venezia, Volume 3 By Giovanni Battista Soravia
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