Le pietre hanno un posto speciale anche nell'Islam.
Un esempio di questa prominenza può essere inferito dall’Al-Hajar Al-Aswad, la Pietra Nera posizionata nell'angolo orientale della Kaaba, l'antico edificio al centro della Grande Moschea della Mecca, in Arabia Saudita.
Essa è venerata dai musulmani come una reliquia che, secondo il mito, risale al tempo di Adamo ed Eva (una tradizione condivisa con il mondo cristiano).
Alcuni seguaci di questa religione sono convinti che le gemme abbiano il potere di curare malattie, sia fisiche che spirituali.
Le dita, dove si portano anelli, un po’ come pensavano i romani, vengono viste come un collegamento diretto con il cuore.
Secondo alcuni, il misticismo e le proprietà fisico-chimiche delle gemme, portatrici di energie si possono, attraverso accorgimenti mirati, trasferire alle varie parti del corpo.
L’uso degli anelli di pietre preziose nell'Islam è disposto in base al giorno di nascita.
Per alcuni esperti d’islamismo (Gli Ulama, gli eruditi, i custodi, trasmettitori e interpreti della conoscenza religiosa nell'Islam sunnita) è consentito indossare anelli d'argento, bronzo, ferro, acciaio o qualsiasi altro metallo, mentre secondo altri (gli Hanafi, la fazione più antica della quattro maggiori dei sunniti), è vietato.
Non ci sono posizioni univoche all’interno dell’Islam.
Nella tradizione islamica sciita, indossare un anello sulla mano destra, in particolare se posizionato alla fine del dito, dove si unisce al palmo, è uno dei segni distintivi dei credenti.
Tra i musulmani sunniti c'è disaccordo sul fatto che il Santo Profeta portasse il suo anello sulla mano sinistra o sulla destra (i discepoli delle scuole Hanafi, Malaki e Hanbali, propendono per la ipotesi legata alla parte sinistra).
Altri fedeli ancora adducono spiegazioni pratiche sull’uso di tali monili, asserendo che quando tenuti sulla mano sinistra, facilitano l’azione dello stampare i sigilli, visto che i fogli di carta si sorreggono con quella destra.
Possono esserci differenze per quel che riguarda speciali monili, a seconda della scuola musulmana seguita dai fedeli, ma indossare una pietra preziosa è altamente raccomandato per tutti gli ossequianti.
Si pensa che Maometto stesso indossasse almeno un anello di pietre preziose (forse agata o corniola).
L’atto d'indossare pietre preziose, secondo varie scuole di pensiero mediorientali, può avere benefici spirituali e per la salute, a patto che non vengano adorati o trattati come idoli.
Come con qualsiasi comunità diversificata con un'ampia varietà di luoghi di provenienza geografica, cultura, etnia e gruppi di età , la posizione delle pietre preziose e dell'Islam non è semplice.
Il seguente passaggio tratto dal versetto 32, del capitolo 7, nel Corano, dichiara:
“Allah, l'Altissimo è bello e ama la bellezza. E gli piace vedere l'evidenza della Sua generosità sul Suo servitore.
Detesta la miseria e fingere di essere infelice".
” Ed ancora “Chi ha proibito gli ornamenti e il nutrimento che l'Altissimo ha provveduto ai suoi servi?”
Queste parole, come in altri casi, possono essere interpretate in modi diversi ed è per questo che, a distanza di oltre mille anni, esistono posizioni differenti su questo tema.
Per coloro che, all’interno della religione musulmana, apprezzano estetica ed altre qualità delle pietre preziose, ne esistono molte ritenute speciali (il numero 10 qui è riportato per linearità con gli altri sistemi, ma non è indicativo di un numero fisso).
Eccone un elenco con alcune delle loro caratteristiche:
1. Smeraldo - Zumurrud
Il colore verde è il più sacro nei paesi musulmani e gli zumurrud/smeraldi occupano un posto d'onore nell'Islam.
Il potente impero Mughal si estendeva su gran parte dell'India e del Pakistan odierni e diffuse l'arte e la cultura dell'Islam in tutta l'Asia meridionale per vari secoli.
Uno dei manufatti più belli e sacri di questo periodo era, ed è, lo Smeraldo Moghul, una pietra dal taglio rettangolare di 220 carati con una preghiera in arabo incisa sulla parte superiore.
Alcuni fedeli ritengono che lo smeraldo prevenga l'epilessia, soprattutto se è di origine genetica.
Aiuta anche a controllare il sistema nervoso e previene tutti i problemi ad esso legati.
Cura i coaguli di sangue, le vene ostruite e i problemi di sangue in generale.
Allevia dolori muscolari, mal di schiena, rafforza la vista. Rafforza il sistema digestivo.
Respinge la magia, porta amore e affetto.
Si pensa che sia ottimo anche per le donne in gravidanza, facilita il parto.
2. Agata/Corniola – Aqeeq/Aqiq e Agata Gialla – Aqeeq/Aqiq Giallo
L'agata (a bande) e la corniola (rosso-arancione) sono entrambe forme di quarzo/calcedonio.
Si dice che il profeta Maometto, che portava un anello di corniola e argento alla mano destra, avesse suggerito ai fedeli: "Indossate l'anello di agata/corniola, perché ti proteggerà da ogni male". Molti musulmani oggigiorno, così come in passato, lo fanno.
Si dice che rafforzi ed equilibri tutte le parti del corpo, respingendo l'energia negativa.
Si carica di energia positiva ed eleva anima e spirito. Porta tranquillità e armonia, elimina il dolore, la depressione, i problemi mentali, i cattivi pensieri, i brutti sogni e propizia la soddisfazione delle proprie richieste.
Gli hirz sono degli amuleti o talismani su cui vengono incisi versi o preghiere del Corano.
Uno tra i più famosi, lo Hirz Sharaf al-Shams, fu inciso su una aqeeq/agata gialla.
Gli hirz sono anche chiamati anelli di Salomone e possono essere lavorati solo per un periodo di un’ora in tutto un anno.
Essi aiutano a respingere tutti i tipi di male e proteggono da malocchio, malattie, problemi nervosi, problemi muscolari, mal di schiena.
Aumentano la fortuna, rafforzano polmoni, reni, fegato, ecc.
Questa gemma proveniva, anche in tempi antichi, dall'India e si poteva trovare in dimensioni grandi con classiche forme a ovale o a goccia.
3. Turchese - Firoza
La parola Firoza/Feroza ha le sue origini in India e significa "pietra di successo" o "pietra turchese" ed è un anche usato come nome comune per una ragazza.
Una delle fonti originali della provenienza della turchese era, ed è a tutt’oggi, l'Iran, paese spesso associato alla miglior qualità di questa gemma.
Secoli or sono era tradizione incidere le turchesi con iscrizioni sacre islamiche.
Un famoso studioso mussulmano asserì che chiunque indossasse un anello turchese non sarebbe mai diventato povero.
Alcuni fedeli ritengono che essa respinga l'energia negativa, in particolare il malocchio e l'invidia.
È simile all''Aqiq (agata), in quanto aiuta a tenere lontani tutti i tipi di disastri e calamità , ed è considerato un importante supporto per facilitare le situazioni avverse personali e aumentare le entrate.
4. Rubino - Yaqut (o Yaakuut)
Alcuni musulmani pensano che i rubini siano stati creati da Adamo, dopo che fu scacciato dal Jannah (l'Eden): il primo uomo, una volta lasciato il giardino protetto, arrivò in Sri Lanka e, quando i suoi piedi benedetti toccarono la terra, lì si formarono i rubini.
Un illustre filosofo musulmano, disse: "Il rubino è la suprema tra tutte le gemme".
Il rubino aiuta a curare i problemi di sterilità , ad alleviare il dolore mestruale e facilita il parto.
Porta rispetto, amore e compassione tra le persone e riverenza e solennità (haibah) davanti a tutti.
I rubini sono menzionati nel Corano.
Questa pietra, secondo alcune credenze islamiche, ha il potere di fermare le preoccupazioni inutili, dona vitalità a chi lo indossa, protegge dalle malattie cardiache, previene gli incubi ed è utile per mantenere una sana relazione coniugale.
5. Zaffiro (blu) - Al-Yaqut Al-Azraq
Lo studioso musulmano Al-Biruni comprese, già mille anni or sono, che rubini e zaffiri derivavano dallo stesso minerale.
Per giungere a questa conclusione, il grande pensatore mediorientale utilizzò metodi d’analisi quali la misura del peso specifico e della durezza e lo fece ben prima che questa diventasse una pratica comune.
Anche lo zaffiro ha un ruolo rilevante nella cerchia di gemme scelte del mondo islamico.
Si dice che esso aiuti a rafforzare il sistema nervoso, ad alleviare l'epilessia, l'emicrania, il mal di testa, la mancanza di sonno.
I seguaci di Allah ritengono anche che questa pietra porti positività ed aiuti con reumatismi e problemi alle articolazioni.
Lo zaffiro islamico induce purezza di pensieri, rimuove il dolore, spinge a fedeltà e franchezza e può propiziare l’arricchimento personale.
6. Zaffiro giallo - Yaqut Kuning
Yaqut è generalmente riconosciuto come un rubino, sebbene a volte possa anche riferirsi a un granato.
Il rubino e lo zaffiro sono lo stesso tipo di pietra preziosa – il corindone – ma con oligoelementi leggermente diversi che ne determinano il colore.
Gli zaffiri più famosi sono, ovviamente, blu, ma possono venire in molti altri colori tra i quali anche meravigliose gemme gialle.
Lo Yaqut giallo aiuta a regolare il metabolismo, rafforza l'apparato digerente, e può essere benefico per i problemi al fegato.
Si dice che esso porti energia all'anima, diminuisca la fatica spirituale, rafforzi l'intelletto, aiuti a dormire e liberi la mente dai brutti sogni.
7. Ematite - Hadid
La parola Hadid in arabo significa “ferro”, parola che rispecchia la natura di questa pietra.
L'ematite è, infatti, la forma minerale naturale dell'ossido di ferro (Fe2O3).
Essa viene indossata da alcuni fedeli islamici per proteggere dai pericoli creati del maligno in determinate circostanze.
È una gemma che va, secondo la tradizione araba, solo indossata quando si intraprendono viaggi potenzialmente pericolosi, anziché per l'uso quotidiano.
L’ematite aiuta a rafforzare ed equilibrare tutte le parti del corpo.
Elimina i pensieri malvagi, i brutti sogni e può portare a soddisfare le richieste di coloro che la utilizzano correttamente, rafforza l’intuizione, respinge le illusioni dannose, la magia ed il malocchio, può essere d’aiuto per le donne in gravidanza e per facilitare il parto (come lo Yaqut), dà fiducia e riverenza, e si raccomanda di indossarlo durante una guerra o quando c’è un nemico da superare.
L’ematite è altresì indicata per coloro che intendono visitare una persona autorevole, come un giudice o un sovrano (specialmente se di mercoledì).
8. Cristallo di rocca (quarzo) - Dur E Najaf
È una pietra preziosa molto importante e spirituale per i musulmani.
Quella chiamata Dur E Najaf (perla di Najaf) proviene esclusivamente dalla zona denominata Wadi-al-Salaam, a Najaf, nella parte centrale dell'Iraq ed è molto rara.
Indossarne una è considerato da taluni come l’equivalente di un Hajj o un Umrah (pellegrinaggi alla Mecca).
È una pietra preziosa che respinge il male.
Sin dall’antichità , in questi luoghi il quarzo comune era conosciuto come il "maestro guaritore" .
9. Perla/Lolo e Corallo/Marjan
Queste due gemme storiche sono menzionate nel Sacro Corano: “… ha fatto fluire liberamente i due mari. . . . ne uscirono perle e coralli.” Entrambe sono costituite di materiali organiche in quanto derivano da esseri viventi (marini): molluschi nel caso di perle e polipetti e piccole alghe per quel che riguarda il corallo.
Queste gemme hanno ornato gioielli, in molte parti del mondo, sin dalla più remota antichità .
La perla naturale più antica, di cui si conosce la datazione, venne rinvenuta sull'isola di Marawah, al largo di Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Vecchia di 8.000 anni, venne recuperata durante gli scavi sull'isola, che rivelarono anche le prime strutture architettoniche dell’area.
Stando alle credenze islamiche, indossare le perle genera forme di magnetismo corporeo, promuove lo sviluppo psichico, inoltre incoraggia un senso di responsabilità e del dovere.
Si dice anche che proteggano dall'aborto spontaneo e che siano utili nella cura delle malattie sessuali. Il corallo è considerato benefico contro i mali in generale.
Ancora oggi le madri della penisola arabica mettono dei pezzi di corallo sul collo dei loro figli per proteggerli.
Indossare il corallo trasmette vibrazioni di armonia, amicizia, bellezza e unità .
Se posto su anello, può alleviare i problemi legati ai colpi di calore e può contribuire ad aumentare la vista.
Corallo e perle non vanno assolutamente indossate se qualcun altro le aveva portate in precedenza.
10. Peridoto (Zabarjad)
Questa gemma non appare in tutte le liste di gemme sacre musulmane.
In antichità esso veniva spesso confuso con il topazio (il topazios di molti testi grechi antichi era in realtà il peridoto).
Alcuni fedeli dell’Islam lo vedono come una gemma positiva nel trattamento delle malattie cardiache, nell’alleviare le afflizioni dell'apparato digerente e nella purificazione del fegato.
Si dice che sia anche utile nella cura delle malattie della pelle, come eczema, graffi, ecc., può aiutare ad alleviare il dolore, la depressione che viene dalla solitudine, a respingere l'invidia e a rendere l’anima di coloro che lo indossano leggera, gentile, generosa e armoniosa.
Articolo di: Dario Marchiori - Storie di Gemme